domenica 23 marzo 2008

carino quel tizio incontrato giovedì... e da come mi guardava, forse ce n'era...

sabato 8 marzo 2008

non riesco nemmeno a inserire una foto...
sono proprio sfortunata...

sabato 1 marzo 2008

Egr. sig. xxxxxx,
ti scrivo per parlarti del mio problema.
Sono un ragazzo di un po' piu' di trent'anni, ma c'e' stato un errore.
Avrei dovuto nascere donna. Tutto dentro di me lo conferma: amo il mondo
delle donne, amo il modo in cui vivono, i loro problemi e le loro
soluzioni, le loro gioie e le loro inquietudini. E viceversa non
sopporto quelli che dovrebbero essere gli ideali del mio mondo in quanto
maschio: la lotta, gli sport come il calcio, il desiderio di carriera,
l'esibizionismo come il correre in auto e il vantarsi delle avventure
erotiche, le foto ose' che popolano i computer dei maschi. Trovo
fantastici i vestiti e le gonne, mi sento me stessa solo quando posso
vestirmi cosi'. Mi piace truccarmi, mi piace indossare gli orecchini...
quando posso mi tolgo di dosso quegli assurdi peli (sulla faccia, sulle
gambe) e solo allora riesco a sentirmi "bella", ossia normale.
Impazzisco
quando vado a comprarmi qualcosa da mettere su questo assurdo corpo
maschile e penso che invece io dovrei essere di la', in mezzo a quelle
vetrine dove una puo' scegliere in mezzo a tante piu' cose.
Sono riservata, sono una sognatrice, sono timida, non ho mai avuto
granche' fortuna con le ragazze... gia', perche' purtroppo non provo
attrazione per gli uomini.
E in effetti di ragazze ne ho avute. Ho passato tanti di quegli anni
dicendomi che un giorno mi sarebbe passata e mi sarei sposato con una
brava ragazza e sarei diventato un "vero uomo". Invece no: continuo a
sognare, a tenere un diario, ad innamorarmi di momenti e sensazioni come
un'adolescente, a segnarmi i titoli dei film, le frasi delle canzoni, a
notare le coincidenze e a scrivere poesie... mi hanno detto spesso che
sono un "ragazzo dolce, sensibile", ma mi convinco sempre piu' che
questa e' una folle contraddizione. Nei miei sogni sono una ragazza
dolce e sensibile, che esce, vive e fa l'amore con il suo uomo. Che
sente sulle sue gambe soffici veli di stoffa mossa dal vento oppure la
dolce pressione dei collant. Che si commuove nel vedere una scena
romantica. E che vive l'esperienza della maternità.
Suona come un paradiso, un oceano di possibilita'... rispetto al mondo
degli uomini, cosi' piccoli e limitati nei loro sogni, nelle loro
aspirazioni e nei loro ideali. Non puoi allontanarti dai fatti e dalla
realta', non devi uscire dalle regole, altrimenti... non sei come gli
altri si aspettano che sia un uomo. E cosi' sei bloccato in questo
pragmatismo e non puoi, come le ragazze, "fare grandi sogni".
Ho sperato tante volte di trovare il coraggio per affrontare
un'operazione di cambiamento di sesso, ma non ci sono mai riuscita.
Dicono che dopo non vivi piu', che non troverai piu' un lavoro ne' una
vita tua... e che in fondo non si diventa "davvero" donne. E cosi'
impazzisco, ogni giorno, ogni anno di piu'. Ho paura, ho paura del
futuro: in questo stato non ho un futuro, ne' come uomo, ne' come
omosessuale (non mi sento tale e forse sono anche troppo "perbenista"
per ammetterlo, e preferisco pensare che sono una donna nel corpo
sbagliato), ne' come trans.
Sono convinta che, se ne avessi la possibilita' (ossia se fisicamente
fossi compatibile), non ci metterei molto ad innamorarmi di un uomo, e
sono sicura che mi piacerebbe: ho tanti amici con cui mi trovo bene,
mentre viceversa ho poche vere amiche (e sento di provare un'invidia
sempre crescente per loro). Odio la mia virilita' e mi piacerebbe
davvero poterla spazzare via in un momento.

Non c'e' soluzione. Io non riesco a vederla.

Cinzia
9/8/2001